L’origine della scoperta è misteriosa, se non per il suo autore: Dom Perignon, un abate. Alcune leggende parlano di un errore; pare, infatti, che l’esplosione di alcune bottiglie avesse fatto germogliare nell'abate la domanda giusta: e se ci fosse del gas all’interno? Che le cose stiano davvero così poco importa. La domanda dell’abate è illuminante e rivela l’importanza determinante della fermentazione. Dopo anni di affinamento, il Metodo Classico porta oggi in tavola vini più strutturati: le bollicine sono fini e persistenti, il corpo più deciso, il sentore di lieviti marcato.
Questo è il risultato di un processo lungo, dove le bottiglie riposano in orizzontale per dare ai lieviti la possibilità di intervenire. La seconda fermentazione arriva direttamente in bottiglia, e così i vini si adattano a un pasto completo e non solo a brindisi che concludono un pranzo.