Vini pop, vini per tutte le occasioni e tutti i palati. Una ...
Biologico e Biodinamico
Le cene festive e conviviali sono arrivate e con loro arriva ...
Vini dal mondo
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Dopo varie esperienze professionali in giro per mondo, Stephane decide nel 2007 di tornare in Cote de Blanc, dove il padre conferisce alla cooperativa le uve dei vigneti di famiglia, situati nei villaggi Grand Cru di Oger e Mesnil. Nel 2014 riserva per sé 1,5 ettari, convertendo in biodinamica l’agricoltura e parcellizando il piccolo patrimonio vitato. Dopo anni di sperimentazioni e confronti, nel 2018 esce la sua prima Cuvee. Questo Blanc de Blanc affina in legno usato e inox e, prima della presa di spuma viene tagliato con il 20% di vino della riserva perpetua del vino della stessa parcella. Dosaggio finale di 1g/l
Note gustative
Affascinante declinazione di Chardonnay da una parcella Grand Cru, c’è tanta concentrazione e profondità di una materia che sfuma tra gli aromi primari per lasciar spazio a note più evolute di frutta secca, lieviti, gesso. Liquido energico, avvolge il palato con grazia prima di liberare tutta la tensione minerale di cui è intriso.
La storia di Stéphane Regnault inizia lontano dai mondi del vino: è un ingegnere aerospaziale e di mondi e spazi ne studia altri, per un po’, finché il richiamo di casa e della terra non diventa troppo irresistibile. Stéphane torna del 2007 nella sua Côte des Blancs per rilevare il domaine di famiglia che, oggi, conta quattro ettari di Chardonnay, convertiti al biologico e divisi equamente tra i leggendari terroir di gesso dei Grand Cru Oger e Le Mesnil. La prima annata verrà prodotta solo 11 anni dopo la nascita dell’azienda: l’approccio scientifico alla sperimentazione e alla ricerca del suo proprietario, qui, è cristallino. Oltre a produrre vino, Stéphane è un appassionato sassofonista jazz e i nomi delle sue tre cuvée celebrano l’incontro tra il suo champagne e la sua musica.
