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Biologico e Biodinamico
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Vini dal mondo
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100% Chardonnay, figlio del villaggio Grand Cru più conosciuto e rinomato della Cote de Blancs: Le Mesnil-sur-Oger. Nello specifico si tratta di una cuvée parcellare, “Les Hautes Mottes”, dove vengono impiegati in assemblaggio vini di riserva. Fermentazione spontanea e vinificazione per il 40% in legno e 60% in acciaio. 80, come la somma delle annate impiegate in questa cuvèe , dall' annata '14 all' annata '17.
Note gustative
Il nome è un chiaro omaggio al Jazz di cui Stephane è un fan sfegatato, e l’armonia musicale di questo stile si ritrova anche nell’assaggio. Elegante e complesso, affascinante dal primo assaggio; se a casa avete un giradischi, sapete già cosa fare.
La storia di Stéphane Regnault inizia lontano dai mondi del vino: è un ingegnere aerospaziale e di mondi e spazi ne studia altri, per un po’, finché il richiamo di casa e della terra non diventa troppo irresistibile. Stéphane torna del 2007 nella sua Côte des Blancs per rilevare il domaine di famiglia che, oggi, conta quattro ettari di Chardonnay, convertiti al biologico e divisi equamente tra i leggendari terroir di gesso dei Grand Cru Oger e Le Mesnil. La prima annata verrà prodotta solo 11 anni dopo la nascita dell’azienda: l’approccio scientifico alla sperimentazione e alla ricerca del suo proprietario, qui, è cristallino. Oltre a produrre vino, Stéphane è un appassionato sassofonista jazz e i nomi delle sue tre cuvée celebrano l’incontro tra il suo champagne e la sua musica.
