Siamo nelle colline del Roero, esattamente nella collina di Canale, dove Matteo inizia ad essere un vero rivoluzionario nella produzione del vino. È il 1985, quando a 23 anni Matteo eredita le terre e l’azienda agricola del padre Giovanni Battista. In quegli anni il Roero è terra di agricoltura promiscua ed il vino prodotto viene consumato tra amici e famigliari, Matteo decide di andare controcorrente e iniziare a produrre un vino di qualità e molto più sostenibile. Prima regola, valorizzare il territorio. Matteo di lì a poco entra a far parte dei Barolo Boys, lui, unico non-barolista, di cui condivide gli ideali di cambiamento, ma non segue gli stessi stili di vinificazione, poiché non adatti al territorio del Roero. Con l’aiuto di Slow Wine, Matteo incontra Coco Cano, l’artista uruguaiano da sempre innamorato delle colline del Roero, che creerà le etichette dell’azienda. Nel 2001 Matteo perde la vita lavorando nelle sue vigne: il destino ha cambiato in maniera irreversibile il corso degli eventi, ma non ha spezzato l’entusiasmo e il coraggio della famiglia Correggia, che ha proseguito sui binari già posati da Matteo, sempre sotto il segno dell’innovazione, dell’amore e del rispetto per il Roero.