Luca, con i piedi ben piantati a terra e lo sguardo rivolto al futuro, sta scrivendo i nuovi capitoli della storia dell’azienda insieme a suo padre Domenico. La loro terra d’origine è Moasca, nell’astigiano, dove da oltre sessant’anni il nonno Giovanni ha dedicato la sua passione alla trasformazione dell’uva. Inizialmente, la produzione era limitata e il vino veniva venduto in damigiana, poiché i vigneti erano ancora pochi.
Gli anni passano e la superficie dei vigneti aumenta, portando alla decisione di concentrarsi completamente sulla viticoltura e di abbandonare l’allevamento degli animali. Una scelta presa dai due figli di Giovanni, Domenico ed Enzo, che hanno anche espanso i canali di vendita dell’azienda. Per Luca, il ricordo più vivido dell’infanzia è di essere stato in braccio a suo padre, al volante del trattore, mentre gli ultimi meleti venivano estirpati.
La passione di Luca per il settore vitivinicolo si è rafforzata grazie ai vividi ricordi di quei momenti, spingendolo a studiare per diventare la terza generazione a guidare l’azienda. Dopo aver frequentato la scuola enologica di Alba e aver completato gli studi in Viticoltura ed Enologia all’Università di Torino, Luca ha accettato la sfida di portare avanti l’eredità familiare, lasciando il lavoro che aveva trovato dopo la scuola enologica.
Oggi, a Tenuta Il Nespolo, Luca applica ciò che definisce “viticoltura di cognizione”, prendendosi cura dei 12 ettari di vigneti. La Barbera è il vitigno predominante, affiancato da Dolcetto, Favorita, Chardonnay e Moscato (quest’ultimo è stato introdotto nel 2016, scatenando una nuova passione in Luca). Grazie alla combinazione degli studi di Luca e all’esperienza di Domenico, l’azienda si impegna a mantenere la salute dei terreni nel rispetto dei cicli naturali, continuando a evolversi nella produzione di vini sempre più unici e distintivi.