Prodotto al 100% da uve Trebbiano, provenienti da vigne vecchie che trovano il loro habitat ideale in queste zone costiere, vicine al mare. La fermentazione avviene spontaneamente con lieviti indigeni, e una parte della massa subisce una leggera macerazione di circa una settimana. Il vino affina poi sulle proprie fecce per circa 7 mesi prima di essere imbottigliato.
Note gustative
Il bouquet è piacevolmente floreale, con cenni di erbe di campo e fiori bianchi. L’eco lontano del mare si avverte al sorso con freschezza e sapidità, ci lascia presagire una bella evoluzione anche con il passare del tempo.
Tomassetti
La cantina ha sede a Senigallia, territorio ricco di cultura enogastronomica. Ed è proprio nelle vicinanze della città che inizia l’avventura, nel 2012, dei fratelli Tomassetti. Da sempre famiglia produttrice di olio (il papà, di professione idraulico, reinvestiva parte dei guadagni per la produzione di olio e l’acquisto di terreni), nel 2015 arriva la novità: acquisiscono, inizialmente in affitto, per poi prenderne la proprietà, 3 ettari vitati prevalentemente a Verdicchio, Trebbiano e Sangiovese: vigne vecchie, da 30 anni già convertite al biologico. I loro vini rientrano nella denominazione Marche Igt trovandosi le vigne tra il territorio dei Castelli di Jesi e la zona del Bianchello del Metauro. In vigna come in cantina, i due fratelli prediligono fermentazioni spontanee, lieviti indigeni, cura totale del suolo e della pianta, per la produzione dei vini rossi apprendono le tecniche dalla zona del Beaujolais francese. Negli anni acquisiscono ulteriori vigneti, arrivando ad un totale di circa 5 ettari, e la cantina di produzione, ecosostenibile anch’essa. Si definiscono nomadi, in quanto alcune vigne si trovano fino a 30km dal corpo aziendale. Un’avventura iniziata da relativamente poco, ma che ha tutte le premesse per portare alto il nome delle Marche! La cantina ha sede a Senigallia, territorio ricco di cultura enogastronomica. Ed è proprio nelle vicinanze della città che inizia l’avventura, nel 2012, dei fratelli Tomassetti. Da sempre famiglia produttrice di olio (il papà, di professione idraulico, reinvestiva parte dei guadagni per la produzione di olio e l’acquisto di terreni), nel 2015 arriva la novità: acquisiscono, inizialmente in affitto, per poi prenderne la proprietà, 3 ettari vitati prevalentemente a Verdicchio, Trebbiano e Sangiovese: vigne vecchie, da 30 anni già convertite al biologico. I loro vini rientrano nella denominazione Marche Igt trovandosi le vigne tra il territorio dei Castelli di Jesi e la zona del Bianchello del Metauro. In vigna come in cantina, i due fratelli prediligono fermentazioni spontanee, lieviti indigeni, cura totale del suolo e della pianta, per la produzione dei vini rossi apprendono le tecniche dalla zona del Beaujolais francese. Negli anni acquisiscono ulteriori vigneti, arrivando ad un totale di circa 5 ettari, e la cantina di produzione, ecosostenibile anch’essa. Si definiscono nomadi, in quanto alcune vigne si trovano fino a 30km dal corpo aziendale. Un’avventura iniziata da relativamente poco, ma che ha tutte le premesse per portare alto il nome delle Marche!