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Jefferson è un amaro pluripremiato con una storia che arriva da lontano, da un capitano di vascello americano naufragato al largo delle coste calabresi, coi suoi sodali Roger e il medico di bordo Gil. Furono salvati da Mastro Giocondo, antenato dell’attuale produttore, che fece loro scoprire la meraviglia delle erbe e della frutta della terra di Calabria. E fu così che in un opificio di fine ‘800 venne inventata la ricetta del Jefferson.
Note gustative
Un sorso vibrante di agrumi ed erbe della macchia e delle montagne calabresi, si distinguono soprattutto i limoni, IGP di Rocca Imperiale, il bergamotto, le arance dolci e amare, l’origano e un fantastico mix di erbe assieme amaricante e soave.
Una notte del 1871 una nave carica di alcolici parte da Panama e naufraga in Calabria, tra Paola e Tropea. Ci sono quattro superstiti: Jefferson, il capitano, Roger, il mozzo, Gil, il medico di bordo e un certo Egidio Trombino. Finiscono in una bottega di attrezzi da agricoltura dove vendono liquori sottobanco, finché non se ne perdono completamente le tracce. Una storia nascosta, fino a quando Ivano Trombino non si mette alla ricerca di un nonno partito per l’America e mai più tornato. Quel nonno era Egidio, ed era su quella nave il giorno del naufragio con un taccuino. Ivano ha unito i puntini e ricomposto la storia. Questo è Vecchio Magazzino Doganale, un paradiso di agrumeti e sentieri botanici dove i quattro avevano trovato accoglienza da Giocondo, un venditore di spezie e qualche distillato di contrabbando. Oggi è un omaggio a una storia meravigliosa, rievocata attraverso bottiglie straordinarie che seguono le orme degli inventori.
