Ci vuole coraggio per lasciare quello che si è costruito in diversi anni di lavoro e tornare dove tutto è cominciato, mettendosi alla prova. Non una prova qualsiasi, bensì quella di tornare a Monteu Roero, in Piemonte, a pochi passi dalla più famosa cugina Langa, per ricominciare a fare il lavoro dei nonni: il viticoltore. Questa è la storia di Stefano in pillole, ingegnere di formazione che nel 2018, dopo aver vissuto tra Roma, Parigi e Stavanger, lascia l’azienda per cui lavora e se ne torna a casa, per produrre vino. Comincia da zero, senza trattori e senza una cantina, e nel 2019 arriva la prima annata: 4mila bottiglie da vecchie vigne e lavoro manuale. Poco più di un ettaro spartito tra i Cru Occhetti e Sanche in quella bellissima terra sabbiosa che è il Roero; oggi l’azienda conta 3 ettari, una cantina (da quello che era il suo garage), una squadra fortissima e 12 mila bottiglie, suddivise tra Langhe Doc Nebbiolo, Roero Arneis DOCG, Barbera d’Alba DOC, Roero DOCG Sanche e Roero DOCG Occhetti Riserva (in arrivo).