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Biologico e Biodinamico
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Vini dal mondo
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Un classico uvaggio a base di Corvina, Corvinone e Rondinella. Ma perché il nome Ripasso? Questo vino viene vinificato tradizionalmente, diraspato e pigiato, fermentato spontaneamente in tini di acciaio. Ma è in febbraio dell’anno successivo che si trasforma in Ripasso, perché il vino rifermenta per 5/7 giorni sulle vinacce dell’Amarone e del Recioto, arricchendosi quindi dei complessi aromi secondari di questi vinacce passite. Continua l’affinamento in legno per 12 mesi e matura in bottiglia per altri 3/6 mesi.
Note gustative
Rosso rubino con riflessi purpurei, questo Ripasso incanta al naso con note predominanti di frutta rossa, sotto le quali emergono spezie dolci, vaniglia, chiodi di garofano e frutta in confettura. Il sorso è pieno, morbido, sostenuto dall’acidità fruttata e un bel finale sapido. Si sposa a meraviglia con formaggi di media stagionatura e paste al ragù.
I 9 ettari dei vigneti della cantina Antolini sono sparsi tra Marano di Valpolicella, San Pietro in Cariano e Negrar, tra i 150 e i 350 metri di altitudine dalla grande escursione termica. Qui, Stefano e il fratello Pier Paolo coltivano uve autoctone in terreni argillosi, che trattengono l’acqua e la rilasciano lentamente (per questo non hanno dovuto installare impianti di irrigazione). Grazie a queste condizioni Stefano e Pier Paolo possono produrre vini profumati e complessi che rispettano la tradizione ricercando di giorno giorno un’autenticità verace che va a pari passo con la qualità.
