Entrare nella cantina di Nicholas Altare significa rivivere le ambizioni di un ragazzo che a soli trent’anni ha piantato la sua bandierina sulla luna in uno spazio che non era pensato per produrre vino.
Dove oggi possiamo innamorarci di un Dolcetto che è già una sicurezza, nonno Tojo - 93
anni - ha sempre preferito il bestiame e la frutta alla viticoltura.
“Troppi rischi” diceva, e così Nicholas si è fatto le ossa da un maestro - Ferdinando
Principiano - e da questo incontro ha ricavato un desiderio: mettersi in proprio.
I tentativi di dissuasione del nonno non hanno frenato l’entusiasmo, ma hanno rischiato di rompere gli equilibri familiari.
Ma era solo una scossa di assestamento: dopo i primi malumori, nonno Tojo ora è parte del lavoro e tocca con mano tutte le bottiglie che passano dai due ettari e mezzo di terra.
E quando qualcuno assaggia questo magico Dolcetto, dice a tutti orgoglioso che è fatto da suo nipote.
Una scommessa vinta.